lunedì 28 maggio 2012

24+24

Ho corso due 24h in 2 settimane, il mondiale WEMBO e la 24H di Finale Team Edition.
E' inutile girarci intorno al Mondiale ho fatto cagare...
Sono partito troppo forte, non ho saputo resistere alla bagarre, non ho saputo gestirmi e di colpo ho mollato. Un vero disastro.
Non ho scuse.
Nonostante tutto è stata un’esperienza memorabile. Aver trovato due nuovi amici, Marco e Cora. lo spirito “friendly” della gara, il percorso, durissimo e bellissimo, i metri di dislivello, i kilometri, poter sentire la forza d’animo di chi ha girato ininterrottamente per 24 ore, le smorfie di fatica, la gioia di Marco e le lacrime di Cora. Mia moglie Anna che mi dava forza ad ogni passaggio ai box.
Già Anna, lei c’è sempre, c’era quando provavo i primi tricks al Jurassico, c’era nei momenti grigi, quando tornavo con la coda fra le gambe dai contest in giro per l’Europa, c’era nei momenti di gloria,le vittorie ai contest in Italia, i podi all’estero, gli inviti agli eventi top...
E’ sempre stata mia compagna di viaggio nel mondo delle due ruote.
Ma questo fine settimana qualcosa è cambiato... Per la prima volta è toccato a me stare ai box e passare la borraccia a lei!
Al suo primo ingresso in pista, nella zona cambi, mentre aspettavamo il nostro compagno di squadra per “passare il testimone”, ero più agitato di lei!
Gareggiare in squadra con lei è stata l’ennesima prova che la bici continua a regalarmi grandi emozioni e soddisfazioni!
Ieri, mentre guidavo per tornare a casa e Anna sonnecchiava sul sedile del passeggero ho anche capito che le endurance in solitaria non sono per me. Posso dirlo perchè ci ho provato. Ma al momento mi piace troppo andare forte. Beninteso Steve Peat va forte, io intendo le emozioni che ti da la bici se guidata un po’ allegramente. Tutti i giri più belli che mi vengono in mente sono legati a singletrack in discesa . Così come le gare.
Venerdì pomeriggio ero di nuovo a Finale, sistemato l’accampamento ne ho approfittato per farmi un giretto con la bici da enduro. Non l’avevo ancora usata quest’anno e quindi volevo farmi tutti setup del caso. Reduce dalla debacle del WEMBO, mentre pigramente pedalavo sulla statale delle Manie per imboccare la discesa della Briga, non mi sentivo tanto motivato, ma come è cambiata la pendenza e ho cominciato a provare quelle emozioni che mi da qualsiasi bici quando guido in discesa, mi sono come rigenerato. Arrivato sul lungo mare di Finale ho allungato per San Bernardino, mi sono così fatto un’altra discesa fino ad imboccare i Ponti Romani per risalire.
Un solo pensiero ho voglia di andare in bici.
Poi sono arrivati tutti i miei amici ed'è partita la 24 a squadre. Qui si fa un giro secco a "tutta" e ci si da il cambio. Dopo alcuni mesi a fare fondo, "tirare" per 12 km mi è piaciuto un sacco, anche perchè la gamba girava bene e ho fatto tempi molto bassi in tutti i 5 giri che mi sono toccati. 
Finito di girare ero morto, quasi non riuscivo a parlare... Ma dopo pochi minuti il solito pensiero:
"Ho voglia di girare in bici!"
Ed'è lo stesso che ho in mente ora!



martedì 15 maggio 2012

ci siamo

Ok, ci siamo, mancano pochi giorni e già comincio a svegliarmi alle 6 con le gambe che fremono.
Ho voglia di essere già a Finale, ho voglia di pedalare sulla mia Slider, ho voglia di whippare sulle gobbe del famoso "toboga finale di Finale".
Ho paura di non farcela a stare in bici tutte quelle ore, ho paura che la mia mente dopo un po' cominci a dirmi, ma si fai una sosta! fermati un po'! Ho paura di andare troppo forte e scoppiare, ho paura di andare troppo piano e poi rimpiangere di averlo fatto.
Di sicuro ho il brivido dell'ignoto.

martedì 24 aprile 2012

Cremona

Tornato da Cremona, mia prima esperienza 24 ore in solitaria.
Come immaginavo ho veramente preso il tutto abbondantemente sottogamba.
Siamo arrivati sul campo gara venerdì notte e parcheggiato il furgone nel piazzale deserto del parco,siamo piombati nel sonno dei giusti, risvegliandoci a mattino inoltrato circondati da camper e macchine cariche di bici.
Sapendo che avrei avuto modo di provare bene il percorso,  fiducioso che il mio 35x16 sarebbe andato bene o alla peggio l'avrei fatto andare bene ho barattato il giro di prova con una bella gita in centro a Cremona.
Alle 15 di sabato è cominciata la mia gara. Come al solito dilettanti allo sbaraglio.
1° ora ok, un'oretta di bici, anche se in piano.
Dalla 2° alla 4° invece un'icubo, non facevo altro che pensare al fatto che mi mancavano più di 20 ore!!!
Dalla 4° all 7° invece mi sono gasato perchè le gambe giravano bene. Anche se fatti 3-4 giri mi fermavo sempre a scambiare due chiacchere con Anna o alla peggio con qualcuno al ristoro.
Per cui nei giri successivi mi ritrovavo a superare le persone che avevo già superato prima!
Di fatto girando molto più piano di me facevano la stessa strada, se non di più! primo errore! Meglio andare un po' più piano ma non fermarsi mai!
Alla 7° ora ho deciso di fermarmi per un piatto di pasta, commettendo il mio secondo tragico errore.
Mi sono cambiato senza doccia e senza asciugarmi bene e mentre mangiavo al ristoro ho continuato a sudare, inzuppando la divisa nuova, così le 3 ore successive, mentre l'umido della notte aumentava, ho cominciato ad avere freddo e sentire il collo indurarsi.
Fino a che non ho ceduto, sono corso alle docce e dopo 10 minuti di acqua bollente e 10 minuti di fhon caldo, profumato ed asciutto sono andato a dormire sul forgone. Non senza mettere la sveglia alle 4.
Alle 4.40 dopo una colazione leggera, sono risalito in bici.
In realtà la notte è il momento migliore per girare, c'è meno gente e si sta più tranquilli.
Ho continuato a fare turni da 4 giri, circa 1h e 10, per poi tornare al furgone per un mangiare qualcosa, solo che il furgone era fuori dalla zona dei paddock e solo per andare e venire ci mettevo lo stesso tempo che a fare un giro, 3° errore, anche questo da pivelli.
Dalle 9 in poi sono ricomparsi i diavoli, gente invurtulata che pedalando a tutta grida "destra" o "sinistra" di continuo! Molto stressante!
Sapendo che ormai mancavano solo più 6 ore, il morale era ottimo, anche se la noia  cresceva giro dopo giro.
Verso le 11 ho cominciato a realizzare che anche se ho sbagliato parecchio, ci sono state anche cose positive, per esempio la preparazione fisica è a buon punto, non ho mai patito mal di gambe o crampi, sono stato costante nel nutrirmi e nel bere e la bici anche questa volta è stata grande, oltre ad essere molto performante come guida e reattiva in pedalata è molto comoda.
Passate le 13, ho deciso di mollare. Ho fatto la doccia, mangiato un piatto di pasta, sorseggiando una birra in pace e caricato il furgone siamo tornati a Torino.
Ho fatto 254 km in 16 ore effettive, mio record personale in bici.
Il bello è che lunedì sono andato al lavoro senza problemi e domani rimontato il mio amato 33x22 ho in mente un mezzo lungo sulle mie colline da almeno 3.000 metri di dislivello... Per un po' di pianura non ne voglio più vedere!
Intanto manca poco meno di un mese a Finale!

  

giovedì 19 aprile 2012

Sfide

E' tanto che non scrivo sul mio diario/blog...
Tra poco sarò a Cremona sulla griglia di partenza della mia prima 24 ore in solitaria. Mi ci sono iscritto d'istinto, senza pensare a cosa stavo facendo. Solo oggi mi rendo conto che non sarà proprio una passeggiata...  Ma non sono preoccupato, è un test per quella di Finale, per cui sono più che altro curioso di come mi comporterò, di come la mia mente più che il mio fisico, gestirà la situazione di girare come un criceto su un'anello di 6 km sulle sponde del Po... Nelle ultime settimane sono stato bloccato dall'influenza, dalla pioggia, dal lavoro ma ho comunque tantissimi chilometri nelle gambe, più di quelli che abbia mai avuto ad Aprile in vita mia. Quindi la sfida sarà più che altro di testa.
Le sfide mi piaciono ed è anche per questo che dal primo di Aprile ho deciso di entrare a far parte della famiglia MDE Bikes. Sono anni che conosco Federico Biora, a dire il vero è stato anche mio sponsor.
Da allora Mde ne ha fatta di strada, tanto che ora è una vera e propria azienda con una sede all'avanguardia per gli impianti di lavorazione e l'energia delle persone che ci lavorano.
Mde oggi è la realtà più innovativa che produce mountainbike in Italia.
La sfida è quella di farla crescere in patria ma anche all'estero.
Dopo tanti anni ho di nuovo attaccato degli adesivi di una marca di bici sul casco e l'ho fatto con orgoglio.

giovedì 16 febbraio 2012

JURASSICO BLUES

Negli ultimi 3-4 mesi mi è capitato sempre più spesso di parlare del Jurassico.
Per chi non lo sapesse il Jurassico è stato uno dei primi campetti per saltare con le biciclette in Italia, che assieme ad alcuni amici ho creato e raidato dal 1999 al 2008. Campetto che è stato raso al suolo nel 2009.
Per me il Jurassico non è solo un posto fisico ma un periodo della vita al quale sono molto legato e del quale sono molto orgoglioso.
Molti dei ragazzi con cui ho passato quel periodo, condividendo sogni e delusioni, sangue e gloria, polvere e terra ma sopratutto risate e divertimento, sono ancora mie compagni di viaggio altri invece li ho persi di vista.
Questa è la cosa che più mi colpisce e se vogliamo mi rattrista.
Ma la vita, ho imparato, è anche questo. Il corso degli eventi e le scelte individuali ci portano per forza di cose a percorrere strade diverse.  Io ho una visione della vita ad autostrada...  Se la vita è un viaggio, me lo immagino come un'autostrada, ogni persona come una piccola automobile, ci sono tratti che ci accomunano e altri che ci separano, bivi e svincoli, incidenti ed ingorghi che ci possono forzare a stare fermi o a cambiare strada. Resta il fatto che penso che il 90% delle volte siamo noi stessi e decidere il percorso e la meta o quantomeno a gestire la situazione in cui ci troviamo.
Per cui so che se ho perso contatto con molti dei miei amici che in quegli anni consideravo fratelli, è anche colpa mia.
Passare in bici nel bosco che ancora oggi viene chiamato Jurassico, mi mette sempre un po' di tristezza, ma la cosa non è dovuta solo al fatto che le ruspe in un pomeriggio abbiano spianato anni di fatica, ma anche perchè non sento da tanto le voci di quei fratelli che oggi percorrono strade diverse dalla mia.
Sto cercando le foto dei primi anni, ma tra backup e cambi di computer la ricerca è lunga...
Però ho rispolverato il mio ultimo video profile

mercoledì 8 febbraio 2012

10 anni dopo

Mi sembrava ieri, ma credo siano passati almeno 12 anni.
Oggi siamo rusciti ad andare una settimana dopo che ha nevicato, l'altra volta non aveva ancora smesso.
Oggi siamo saliti con le nostre forze, l'altra volta in macchina.
Oggi io ero con gli sci l'altra volta in tavola.
Oggi siamo saliti e scesi in meno di un'ora, guardando di continuo l'ora perchè dovevamo tornare al lavoro, l'altra volta siamo tornati col buio.
Oggi avevamo goretex, first layer, ride dry trick e track, l'altra volta il culo bagnato.
Oggi abbiamo detto cazzate e ci siamo divertiti esattamente come l'altra volta.
Passeranno anche gli anni e cambieranno pure i mezzi, ma lo spirito è sempre lo stesso...







 

lunedì 16 gennaio 2012

propositi...

Quest' anno ho deciso di concentrarmi fondalmentamente su una sfida con me stesso, partecipare al  WEMBO  con l'obbiettivo di stare in sella per almeno 23 delle 24 ore della gara. So che non è nulla di estremo o impossibile, ho amici ed amiche che vi partecipano abitualmente e che pedalano anche per periodi di tempo maggiori. Ieri sono uscito in bici per un bel giro lungo, ho pedalato con vari amici ma anche da solo e ho cercato di ragionare e prefissarmi degli obbiettivi, Oltre a cercare di andare in bici il più possibile, che di per se non è né un sacrificio né una tortura, so già che dovrò cercare di modificare alcuni miei atteggiamenti mentali, tra cui in particolare 2, l'impazienza e l'impeto...

Ragionare in termini di tempo invece che di distanza, può sembrare un'inezia , ma per un impaziente come me c'è una bella differenza. Mi è estremamente facile decidere di percorrere 50-100 km, ipotizzare un tempo di percorrenza e impegnarmi a fondo per arrivare al mio obbiettivo il più velocemnte possibile, altro paio di maniche decidere di pedalare 6 ore e cercare di fare più kilometri possibili. Figuriamoci per 24...
Probabilmente sono troppo materialista, ma percepisco come più motivante una meta fisica, intesa come destinazione  finale in cui la variabile è il tempo per raggiungerla, che un treguardo temporale in cui la variabile è la distanza percorsa.

Non fare il tamarro, me lo dice sempre Anna quando siamo in macchina... Pensate in bici! è inutile se incontro qualcuno aumento il passo, se mi supera cerco di stargli dietro, se lo intravedo davanti a me faccio di tutto per sorpassarlo, credo che sia sempre una questione di machismo! Però è una cosa che devo smettere di fare!
Preparare una gara per 5 mesi e poi "scoppiare" per orgoglio non mi piacerebbe proprio..

Poi ho pensato a tutti i dubbi "logistici" del pedalare per 24 ore di fila, come/dove/quando fare pipì, cosa mangiare, che scarpe usare, e mille altre robe... ma li non dipendono troppo dalla mia indole e con pazienza cercheò di svelare tutti gli arcani...

Ieri alla fine sono stato in bici 4 ore e mezzo e ho fatto 50 km...

see ya!


P.S.
Ci sono alcune cose che mi rendono orgoglioso di essere un mountainbiker.
Questa settimana è uscito in rete un breve video girato interamente in Piemonte, non si tratta del solito video con salti e trick, ma di un bellissimo e riuscitissimo spot sul Mountainbiking in Piemonte.
Qua c'è il  LINK